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mercoledì 28 maggio 2014

Fietsenstalling Jaarbeursplein: il mega parcheggio delle bici

Vi avevo già accennato in un post su Facebook che la città di Utrecht si preparava ad inaugurare un nuovo mega parcheggio per le biciclette. Ebbene, l'inaugurazione è avvenuta lunedì scorso 19 Maggio, e oggi finalmente anche io l'ho usato per la prima volta.

Il parcheggio si trova appena fuori dalla stazione, dove parcheggio la bici tutti i giorni, ma finora non mi ero ancora decisa a provarlo complice il bel tempo (il parcheggio è sotterraneo) e i minuti contati con cui faccio i conti ogni mattina.

Oggi pioveva, sono arrivata presto, e soprattutto le rastrelliere dove ero solita lasciare la bici erano state recintate per impedire l'accesso: un ottimo motivo per provare la nuova struttura. La graduale rimozione delle rastrelliere intorno alla stazione penso sia un tentativo del comune di ripulire la città dalle bici abbandonate - una piaga tutta olandese - e rinnovare le strutture esistenti, per rendere il sistema di parcheggi più efficiente. Da settimane vari cartelli e fascette affisse alle bici informavano i cittadini della data in cui le rastrelliere sarebbero state ripulite, invitando i cittadini a spostarle e ad usare il nuovo mega parcheggio (che si chiama Fietsenstalling Jaarbeursplein, ovvero "parcheggio per le bici di piazza Jaarbeurs", ma mega parcheggio è più facile e simpatico).

Com'è dunque questo nuovo mega parcheggio? Una figata!

Moderno, tecnologico ed enorme: 37 corsie di rastrelliere a due piani, disposte su 3 piani, che possono ospitare fino a 4200 biciclette. Una cifra notevole, eppure non basterà a soddisfare il fabbisogno di parcheggi nella zona: basti pensare che il 40% dei 1,2 milioni di viaggiatori che ogni mattina prendono il treno in Olanda arriva alla stazione in bicicletta. Considerando che ad Utrecht ci sono 330.000 abitanti e che è la principale stazione olandese, con pendolari che vi lasciano le proprie bici, direi che siamo a corto almeno di 25.000 posti bici. Almeno!

Qualche altra informazione sul parcheggio: aperto 24/7, è sorvegliato giorno e notte è dotato di display luminosi che indicano il numero di posti liberi per ogni piano e corsia. È gratis per le prime 24 ore (quindi sempre per chi come me fa avanti e indietro ogni giorno), dopodiché si paga una tariffa giornaliera di 1,25€, e volendo si può fare un abbinamento di un anno per 75€. Il conteggio delle ore avviene con l'immancabile OV-Chipkaart, la tessera unica prepagata che si usa per tutti i trasporti qua in Olanda. Come quando si viaggia, anche nel mega parcheggio si effettua il check-in avvicinando la carta a un sensore all'ingresso, e si fa poi check-out allo stesso modo all'uscita. L'unica differenza è che nel mega parcheggio, probabilmente per scoraggiare i furti, il check-out lo fai con un impiegato dotato di scanner. Così se non hai fatto il check-in se ne accorgono, e non ti puoi portare via la bici.

Il parcheggio è un progetto pilota delle ferrovie olandesi, del comune di Utrecht e di ProRail (l'azienda che si occupa della manutenzione della rete ferroviaria), che condividono i costi e che tra 2 anni valuteranno la performance del mega parcheggio per decidere che strada da intraprendere. È infatti prevista la costruzione di 22.000 nuovi posti bici nel corso dei prossimi 5 anni (sòccia, avevo azzeccato la stima).

Sotto trovate alcune foto scattate oggi e il video di presentazione del parcheggio (in olandese ma tanto ormai sapete già tutto).

















lunedì 26 maggio 2014

Elezioni Europee 2014

Buon lunedì :)
Come è andato il weekend? Qui abbiamo avuto tanto sole! :D

Volevo riallacciarmi al post precedente, dando uno sguardo ai risultati delle elezioni politiche europee e facendo un confronto tra Italia e Olanda.

L’affluenza al voto è stata piuttosto bassa, in linea con le precedenti europee (37% rispetto al 36,75% del 2009). E questo nonostante il governo olandese ce l'avesse messa tutta per rendere le cose facili ai cittadini, con seggi anche sulle banchine dei treni e da Starbucks (!). Piuttosto desolante in confronto al 60% di noi Italiani, che - a mio modesto parere - abbiamo dimostrato di credere ancora in questa Europa: meglio di noi hanno fatto solo Malta, Lussemburgo e Belgio (74,81% per Malta e 90 % per Lussemburgo e Belgio).

Per quanto riguarda i risultati olandesi, va male (per fortuna!) il partito euroscettico guidato da Geert Wilders che, stando alle proiezioni, si sarebbe posizionato quarto (12,2%), indietro di 3 punti rispetto ai cristiano-democratici del CDA (15,2%) e ai liberali del D66 (15,6%), considerati i veri vincitori della sfida (fonte: De Telegraaf). Non entusiasmano i liberali del premier Mark Rutte (VVD) con il loro 12,3%, né i laburisti del PVDA (9,4%).

Sotto i risultati di Italia e Olanda a confronto.

E voi siete andati a votare? Qualcuno ha sperimentato il voto all'estero o per posta? E come giudicate i risultati di queste elezioni?

Risultati per partito nazionale - Italia

Risultati per partito nazionale - Olanda

Seggi per gruppo politico - Italia

Seggi per gruppo politico - Olanda

Risultati generali europei

giovedì 22 maggio 2014

Intervista con Radio Pizza Olanda

Eccoci qua, con un nuovo post che si è fatto un po' aspettare! Sono stati giorni pieni sia dentro che fuori dall'ufficio, in cui ho fatto il pieno di tante belle esperienze "Made in the Netherlands" di cui spero di raccontarvi presto!

Se seguite la pagina Facebook di Alice in the Netherlands (e se non la seguite, fatelo subito!), avrete letto che giovedì scorso sono stata ospite di Radio Pizza Olanda.

Si tratta di un gruppo di ragazzi molto in gamba, capitanati dall'effervescente Roberto (riconoscibile dal suo simpaticissimo accento..."profondo" :)), che si sono dati la missione di dare voce agli italiani all'estero. Oltre che in Olanda, ci sono Radio Pizza in Danimarca, Belgio, Spagna, Svizzera e UK. Date un'occhiata al loro sito per saperne di più e scoprire gli orari delle varie trasmissioni: http://www.radiopizza.co.uk/.

È stata una puntata molto interessante, non solo perché c'ero io (eheh), ma soprattutto perché si è parlato di elezioni europee. Se ancora non vi siete chiariti le idee, o non avete capito il perché di tanta agitazione, la puntata vi aiuterà a capire l'importanza di questo evento senza precedenti nella storia politica dell'Europa (!).

Vi ricordo che le elezioni in Italia si svolgeranno il 25 Maggio, ovvero questa domenica, dalle ore 7:00 alle 23:00. Quindi anche se il tempo è bello e volete andare al mare, non avete scuse! Qui in Olanda invece si voterà il 22 Maggio dalle 07:30 alle 21:00, ma si percepisce distintamente un chiaro disinteresse: zero manifesti, campagna elettorale praticamente inesistente. Che sia una spia di un crescente fastidio nei confronti dell'Unione Europea? Nella puntata si parla anche di questo.

Sotto trovate il podcast della puntata.
Dura circa 1h20', quindi non ne consiglio l'ascolto in ufficio ;)
Se volete ascoltare la mia intervista, la trovate al minuto 1:07:20!



Vi lascio con qualche informazione pratica per votare in modo consapevole alle elezioni.

Elezioni Europee 2014

Chi può votare?
Tutti i cittadini UE che hanno già compiuto diciotto anni e sono iscritti nelle liste elettorali.

Cittadini UE residenti in Italia:
In Italia, possono votare tutti i cittadini di altri Paesi membri dell'Ue iscritti nell'apposita lista elettorale del loro comune italiano di residenza.

Italiani residenti all'estero:
I cittadini italiani residenti all'estero e regolarmente iscritti all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) possono votare nel luogo di residenza (anche se non è UE).

Cittadini UE temporaneamente all'estero:
Chi si trova all'estero per motivi di studio o lavoro e non è iscritto nell'elenco dei residenti negli altri Paesi membri dell'UE, può votare previa richiesta al Consolato competente (purtroppo la scadenza era il 6 Marzo 2014, ormai è tardi per fare richiesta).

Non sapete chi votare o quali partiti sono in gioco?
Potete trovare maggiori info al seguente link: http://www.elections2014.eu/

lunedì 12 maggio 2014

Copenhagen

Buongiorno e buon lunedì :)

Sono rientrata oggi in ufficio dopo aver passato gli ultimi 4 giorni (quindi sì, tutto il weekend) chiusa in casa a causa di un potente quanto fastidioso raffreddore. Il clima pazzerello delle ultime settimane (caldo-freddo-caldo-freddo-pioggia-sole-pioggia-pioggia-pioggia) ha ridotto la mie difese immunitarie a zero, e il weekend del primo maggio passato a Copenhagen, soleggiato ma decisamente freschino, mi ha dato la botta finale.

Finora non avevo avuto modo di scrivere, visto che ero troppo impegnata a soffiarmi il naso, quindi vi racconto solo adesso della nostra escursione scandinava.

Prima di iniziare vi volevo informare che adesso "Alice in the Netherlands" è anche su Facebook! Mi farebbe molto piacere se seguiste la mia pagina: ho deciso di crearla per postare foto e fatti che non troverebbero spazio qui sul blog, ma che sono comunque interessanti o divertenti. Quindi non un duplicato del blog, ma un nuovo canale dove troverete contenuti sempre nuovi e freschi.

Dopo questo piccolo spazio pubblicità, vi parlo un po' di Copenhagen.

Come iniziare? Magari dicendo semplicemente che Copenhagen è una città bellissima...
Ampie strade, alti palazzi, mille parchi e giardini, tantissimi ciclisti, infiniti bambini, stupendi locali e negozi dal sofisticato e minimale arredamento scandinavo, una vivace vita sociale sia di giorno che di notte: tutti segni di una città benestante, rilassata, attenta al singolo e al benessere delle famiglie, consapevole e rispettosa nei confronti della natura, modaiola e di tendenza per natura. A differenza dell'Olanda, qui si respira la famosa civiltà nordica, ma non il rigore e la mancanza di stile che spesso noi "del sud" le rimproveriamo. Copenhagen è infatti stilosa, quanto e più di qualsiasi città italiana. Probabilmente aiutata dall'attuale trend che vede nel design scandinavo l'apice del gusto, qualsiasi cosa qui sembra toccata da una classe "efforless" e rilassata. Donne di tutti i colori e dai più diversi tratti somatici (perché qui buona parte degli immigrati sono di seconda o terza generazione e ormai super integrati) sono unite da una naturale eleganza che fa della semplicità il suo punto forte. Lo stesso vale per gli uomini, quasi tutti alti e dai tratti raffinati, decisamente tutti curati e vestiti con gusto contemporaneo (leggi: barbe e ciuffi ben pettinati, roshe run immacolate, occhialino rayban clubmaster e cuffietta hipster d'ordinanza). Se a questo ci abbinate che sono tutti in bici da corsa, col sedere sparato in aria (l'ultima frontiera del fighettismo), capirete che Copenhagen è un parco giochi per tutti i fashion victims out there.

Altra cosa bellissima, i bambini: io e G, stando all'età media dei genitori danesi, avremmo dovuto spingere almeno tre passeggini. Vedere queste famiglie giovani, con così tanti bambini montati sulla bici, negli zaini, sui passeggini a due piani (avete letto bene), ci ha fatto rendere conto di quanto poco fertile e vetusto debba apparire il bel paese ai danesi. Noi aspettiamo e ci facciamo mille problemi prima di sfornare il nostro prezioso figlio unico, manco fossimo soggetti alle leggi sulla procreazione cinesi - loro nel frattempo sparano fuori biondini a raffica.

Noi abbiamo soggiornato nel quartiere di Nørrebro, a nord del centro. Si tratta della zona più interculturale e vivace, detta anche "Nørrebronx", ed è piena di negozi orientali e asiatici, ma anche e soprattutto murales artistici, negozietti di antiquariato e design, ristorantini e caffé molto "hip" e un grande parco/cimitero, quello di Assistens Kirkegard, dove è possibile vedere bimbi e coppiette che giocano e si riposano in mezzo alle lapidi (in modo talmente sereno e naturale che non risulta per niente creepy).



Gli altri quartieri principali sono, in senso orario:



Vesterbro
Con Nørrebro si contende il titolo di quartiere hipster. Ospita il Meatpacking district, dove si trovano molti locali e ristoranti alla moda, e alcune delle strade più interessanti per uno shopping alternativo a quello delle grandi catene - assai consigliato se vi piacciono i designer danesi ma a prezzi purtroppo dolorosi per chiunque non lavori in scandinavia.

Frederiksberg
Quartiere residenziale pieno di villette indipendenti con giardino. Una più bella dell'altra, tutte arredate da dio (sbirciate dentro, se potete). Perfetto per un giretto in bici.

Nørreport e Indre By (City nella cartina)
Il centro e le immediate vicinanze, subito sotto i laghi artificiali che delimitano il confine con Nørrebro. Considerando che Copenhagen è bruciata più volte nel corso della storia, non è rimasto molto da vedere, ma il centro è comunque pieno di bei palazzi (l'imponente Parlamento, la Borsa con la sua peculiare spirale di coccodrilli, la City Hall copiata paro paro da quella di Siena...), stradine pittoresche e ovviamente il porticciolo di Nyhavn, quello su tutte le cartoline, con le casette colorate. Sono le uniche case colorate che vedrete in tutta Copenhagen, e sono state dipinte proprio per invogliare i turisti a visitare questo pezzo di canale che un tempo ospitava il Red Light District, ma sono ovviamente da vedere se siete in città.

Nyhavn


Christianshavn
Eclettica e originale, Christianshavn è la parte più "artistica" di Copenhagen. Non solo per la comunità libera di Christiania, meravigliosa oasi di pace e verde (e cannabis) che incarna lo spirito della parola danese "Hygge" (quello che per gli olandesi è "Gezellig"), ma anche perché è sede del Noma, anche quest'anno eletto miglior ristorante del mondo, e del Papirøen, un vecchio deposito per la carta proprio sul molo, che è stato trasformato nel "Copenhagen Street Food": un insieme di carinissimi e hipsterissimi baracchini che vendono svariati tipi di cibi "di strada". Noi siamo capitati all'inaugurazione e, nonostante il freddo pungente, c'era una folla allegra di ragazzi seduti a prendere il sole e a bere birra sulle sedie a sdraio affacciate sul mare.

Copenhagen Street Food

Christiania

Christiania

Christiania

Alcuni consigli per vivere Copenhagen alla meglio senza svenarsi:

1. La birra è carissima. Fate come i locals, comprate qualche lattina al supermercato e poi portatevela ovunque ci sia azione. Bere per strada qui è legale e nessuno potrà dirvi niente (a meno che non cerchiate di portarla dentro al ristorante, io non ho provato, vedete voi).

2. La maggior parte delle attività preferite dai danesi sono free: sdraiarsi su un prato con gli amici, organizzare un aperitivo con tanto di casse stereo sul ponte di Dronning Louises Bro (uno di quelli che attraversa i laghi artificiali), gironzolare per mercatini delle pulci, passeggiare osservando le stupende vetrine, fare un giro in bicicletta per scoprire nuove strade e zone, bersi una birra (rigorosamente comprata al discount) sul porticciolo di Nyhavn o dovunque vi ispiri. Proprio perché a Copenhagen non c'è nessuna attrazione specifica da vedere, tranne forse la statua della Sirenetta, potete rilassarvi e godervi la città al vostro ritmo, come fanno i locali.

3. Evitate di mangiare fuori a pranzo, meglio conservare i soldi per la cena (vi serviranno). Andate di panino fai-da-te, oppure prendete uno dei chimicissimi wurstel che troverete ad ogni angolo. Se volete andare proprio sull'ultra-cheap fate un giro al bellissimo mercato coperto di Torvehallerne, un ibrido tra il mercato centrale di Firenze e Muuto, e scroccate i vari assaggini che le bancarelle mettono a disposizione.

4. La colazione più buona e low cost si fa nei forni, dove per 15 kroner (circa 2 euro) vi potete comprare una meravigliosa, enorme pasta dolce in pure stile danese: super fragrante, sciropposa e ricoperta di mandorle o semini di papavero o profumata alla cannella. Le mie preferite, da Meyers Bageri.

Qui sotto ci sono nomi e indirizzi di alcuni dei miei locali preferiti. I ristoranti dove abbiamo mangiato erano tutti TOP, ma grazie a tripadvisor e foursquare siamo sempre riusciti a rimanere sotto ai 40€ a testa (una performance da medaglia, a Copenhagen).

Post lunghissimo che in pochi leggeranno fino alla fine...ma che spero vi torni utile quando pianificherete la vostra visita a Copenhagen.

Enjoy!
Linda


Ristoranti e Caffé per Zona

Nørrebro

Grød - Jægersborggade 50 ♥
Porridge!
http://groed.com/


Manfred & Vin - Jægersborggade 40 ♥♥
Vini biologici e piatti principalmente vegetariani nel locale aperto dallo chef Christian F. Puglisi, che ha lavorato da Noma e si è conquistato 1 stella Michelin da Relae (il ristorante di fronte). 250 kr (circa 35 €) per una degustazione di 7 piccoli piatti. Vino al bicchiere o muerte finanziaria.
http://manfreds.dk/
http://www.nytimes.com/2012/09/30/travel/restaurant-report-manfreds-vin-in-copenhagen.html

Meyers Bageri - Jægersborggade 9 e varie altre location ♥♥
http://www.clausmeyer.dk/da/meyers_bageri.html


Nørreport

Restaurant Höst - Nørre Farimagsgade 41 ♥♥
Bellissimo locale dall'arredamento minimalista e rustico. C'è addirittura una stanza piena di piante che sembra un bosco, e un bagno unisex con delle cabine in legno grezzo. Luci soffuse, camerieri sorridenti, ritmo pacato: aaah. Menu degustazione da 3 portate 295 kr (circa 40 €), oppure alla carta. Tenete presente che vi porteranno un piccolo antipasto a sorpresa, più dello stupendo pane fatto in casa con del burro aromatizzato alle erbe, e inoltre una non piccola entrée prima di ogni piatto: vale a dire, se ordinate un antipasto ne riceverete due, se ordinate un dolce ne ricevete due, e così via. Quindi non c'è bisogno di ordinare molto, se siete in coppia prendete un solo menu e un altro piatto a scelta. Ringrazierà lo stomaco e il portafoglio.
http://cofoco.dk/da/restauranter/hoest/


Vesterbro

Bento - Helgolandsgade 16 ♥♥
Adorabile pezzo di autentico Giappone a Copenhagen. Scendete le scale che portano a questo in apparenza scialbo ristorantino - solo da fuori - e vi ritroverete in un vero ristorante giapponese gestito dalla famiglia al completo: nonni, genitori, figlio e zio hipster. Il nonno da vero patriarca beveva una hasaki al bancone squadrando i clienti. La nonna 90enne, un donnino di 120cm, serviva i panni umidi caldi e il miso a inizio pasto. La mamma curatissima e cotonata stava in cucina, lo zio al banco del sushi e padre e figlio servivano ai tavoli.
A pranzo hanno un conveniente menu di gyoza o curry a 65 kr, oppure udon a 85 kr. A cena scatenatevi con un "big double" di sushi (26 pezzi a 460 kr) oppure regalatevi un fantastico bento con anguilla grigliata......
http://uki.dk/

lunedì 5 maggio 2014

Bevrijdingsdag




Felice Bevrijdingsdag! O più semplicemente, buona festa della liberazione!

Lo so, il 25 Aprile è già bello che passato. Ma qui in Olanda la liberazione dall'occupazione tedesca si festeggia il 5 Maggio, data in cui, nel 1945, venne raggiunto un accordo tra le forze di liberazione (prevalentemente canadesi) e quelle naziste.

Per me che sono più italiana della coda in tangenziale, questa festa rappresenta, come molte altre cose olandesi, un grosso interrogativo. Non la festa in sì, ma il modo in cui si festeggia. State a sentire...

Pur trattandosi di una festa nazionale ufficiale, il 5 Maggio qui in Olanda non si sta tutti a casa. Infatti io vi scrivo dall'ufficio (in pausa pranzo, non temete). A quanto pare, la festa viene celebrata a turno ogni 5 anni. Il turno della mia azienda era l'anno scorso (e te pareva) quando tra l'altro cadeva di domenica. Meglio di così...

Questa cosa mi risulta talmente incomprensibile e oscura da avere aperto nuovi interrogativi sulla cultura olandese. Perché lo fanno? Per praticità? Per evitare che la gente si sbronzi nuovamente a distanza ravvicinata dal Queen's or King's Day?* Per sadismo?

Se sono meno seri di noi nel festeggiare il beneamato giorno libero, lo sono molto di più nel celebrare il ricordo dei caduti della WWII. Il 4 Maggio infatti, alle 8 di sera, tutta la nazione osserva 2 minuti di silenzio. I miei colleghi mi raccontavano prima che addirittura da Mc Donald's si ferma tutto e dipendenti e clienti effettuano insieme il momento di raccoglimento. Con buona pace dei Big Mac freddi che verranno serviti subito dopo.

*Vi ricordate? Fino all'anno scorso il Queen's Day era il 30 Aprile.


Un sergente della RAF con due donne olandesi, 1945.

Soldati americani con bimbi olandesi in abiti tradizionali, 1945.

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